Tende su Misura: I Consigli di 3 Esperti
La scelta del tessuto è il primo passaggio critico: come individuare misure, decoro e peso, senza sbagliare
Le tende sono il dettaglio che rifinisce la ristrutturazione di un ambiente, oppure l’elemento da modificare per rinnovarne lo stile. Sono elementi di arredo che si fanno notare: ecco perché, quelle su misura, hanno una marcia in più. L’operazione è meno semplice di quello che sembra, non solo per la grande possibilità di scelta (tessuti, confezione, accessori), ma anche per alcune variabili tecniche che spesso non sappiamo gestire.
Per vederci più chiaro e riuscire a confrontarci più facilmente con rivenditori e tappezzieri, abbiamo chiesto qualche chiarimento a tre professionisti iscritti su Houzz.
Per vederci più chiaro e riuscire a confrontarci più facilmente con rivenditori e tappezzieri, abbiamo chiesto qualche chiarimento a tre professionisti iscritti su Houzz.
- Consigli professionali di:
- Teresa Marotta, architetto e titolare di Archilab - Soluzioni tessili d’arredo (Avellino)
- Francesco Frigerio, esperto in tessuti d’arredo di Frigerio Milano Design (prov. di Monza)
- Antonella Pellegatti, esperta in tessuti d’arredo e titolare di Camar Show Room (prov. di Alessandria)
I tessuti fantasia: cosa si intende per “rapporto”
A proposito di misura del tessuto, in presenza di decori occorre considerare il rapporto, ovvero «la distanza tra due disegni che si ripetono – chiarisce Francesco Frigerio –. Il rapporto ha una grandezza e per motivi di produzione si ripete costantemente. Diventa basilare lavorare il tessuto considerando il rapporto per avere il disegno completo sul prodotto finale, dunque ci potrebbero essere degli scarti non utilizzabili di tessuto ma necessari per la buona riuscita del lavoro». Il rapporto, espresso in percentuale di tessuto in più da acquistare, è specificato nella scheda del tessuto fornita dal produttore.
A proposito di misura del tessuto, in presenza di decori occorre considerare il rapporto, ovvero «la distanza tra due disegni che si ripetono – chiarisce Francesco Frigerio –. Il rapporto ha una grandezza e per motivi di produzione si ripete costantemente. Diventa basilare lavorare il tessuto considerando il rapporto per avere il disegno completo sul prodotto finale, dunque ci potrebbero essere degli scarti non utilizzabili di tessuto ma necessari per la buona riuscita del lavoro». Il rapporto, espresso in percentuale di tessuto in più da acquistare, è specificato nella scheda del tessuto fornita dal produttore.
E se la giro? Chi decide l’orientamento
Se il tessuto presenta un decoro, potrebbe venire in mente di girarlo per ottenere un effetto diverso. Ci viene in aiuto la scheda tecnica che presenta informazioni anche su questo tema: «Succede spesso nel caso di tessuti a fasce che in partenza sono considerate in senso verticale, ma che a volte vengono girate in senso orizzontale per dare un effetto più contemporaneo», spiega Teresa Marotta. Girando il tessuto, viene meno l’utilità del piombo, il filo metallico inserito al bordo di alcuni tessuti per creare una bella caduta senza effettuare la piega.
Se il tessuto presenta un decoro, potrebbe venire in mente di girarlo per ottenere un effetto diverso. Ci viene in aiuto la scheda tecnica che presenta informazioni anche su questo tema: «Succede spesso nel caso di tessuti a fasce che in partenza sono considerate in senso verticale, ma che a volte vengono girate in senso orizzontale per dare un effetto più contemporaneo», spiega Teresa Marotta. Girando il tessuto, viene meno l’utilità del piombo, il filo metallico inserito al bordo di alcuni tessuti per creare una bella caduta senza effettuare la piega.
Come scegliere il peso del tessuto
Non è solo una questione di colori e decori, ma anche di peso. La consistenza ideale della stoffa varia a seconda dell’esposizione della finestra e della funzione che avrà la tenda. «Se l’ambiente è molto luminoso – suggerisce Antonella Pellegatti – si può optare per una tenda semioscurante, oppure per una doppia: tenda leggera dietro e una oscurante davanti». Teresa Marotta ricorda che «se è vero che non ci sono tessuti da sconsigliare in assoluto, è meglio evitare la seta se la finestra è molto soleggiata: il rischio è che con il tempo la stoffa si crepi».
Non è solo una questione di colori e decori, ma anche di peso. La consistenza ideale della stoffa varia a seconda dell’esposizione della finestra e della funzione che avrà la tenda. «Se l’ambiente è molto luminoso – suggerisce Antonella Pellegatti – si può optare per una tenda semioscurante, oppure per una doppia: tenda leggera dietro e una oscurante davanti». Teresa Marotta ricorda che «se è vero che non ci sono tessuti da sconsigliare in assoluto, è meglio evitare la seta se la finestra è molto soleggiata: il rischio è che con il tempo la stoffa si crepi».
La manutenzione delle tende: lavarle senza rischi
I tessuti a composizione naturale come lino e cotone tendono a restringersi ai primi lavaggi, ecco perché i professionisti del settore, prima di procedere alla confezione, bagnano la stoffa. In questo modo, la misura della tenda finita sarà definitiva e il cliente potrà lavarla senza rischiare che si restringa. Naturalmente dovrà seguire le istruzioni relative a temperatura, asciugatura e stiratura indicate nella scheda del produttore.
I tessuti a composizione naturale come lino e cotone tendono a restringersi ai primi lavaggi, ecco perché i professionisti del settore, prima di procedere alla confezione, bagnano la stoffa. In questo modo, la misura della tenda finita sarà definitiva e il cliente potrà lavarla senza rischiare che si restringa. Naturalmente dovrà seguire le istruzioni relative a temperatura, asciugatura e stiratura indicate nella scheda del produttore.
Francesco Frigerio consiglia: «La frequenza di lavaggio varia a seconda del tessuto e delle condizioni: per esempio, una tenda leggera chiara vicino a un calorifero andrebbe lavata ogni 2/3 mesi perché se ingrigisce poi non si riesce più a recuperare il colore originale. Direi che in media ogni 3 o 4 mesi sarebbe l’ideale ma anche la cadenza semestrale può andare bene».
Il budget limitato non è un problema
Spesso gli interventi su misura ci spaventano perché abbiamo la sensazione di non controllarne il costo. In realtà nel caso della tenda il prezzo del prodotto finito può variare sensibilmente, ma può restare contenuto seguendo i consigli del professionista e fissando un budget sin dall’inizio. «Ad esempio si può scegliere di risparmiare sul bastone e non sulla stoffa: in entrambi i casi il mercato offre alternative che vanno incontro un po’ a tutte le esigenze», sottolinea Antonella Pellegatti.
Spesso gli interventi su misura ci spaventano perché abbiamo la sensazione di non controllarne il costo. In realtà nel caso della tenda il prezzo del prodotto finito può variare sensibilmente, ma può restare contenuto seguendo i consigli del professionista e fissando un budget sin dall’inizio. «Ad esempio si può scegliere di risparmiare sul bastone e non sulla stoffa: in entrambi i casi il mercato offre alternative che vanno incontro un po’ a tutte le esigenze», sottolinea Antonella Pellegatti.
In commercio si trovano tessuti che costano dai 20 ai 200 euro e qualcosa di simile accade pure per i bastoni. Attenzione però a dare il giusto peso alla qualità di ciò che acquistiamo, pensando anche alla durata del prodotto finale per non rendere vano il lavoro prezioso del tappezziere.
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Nell’acquisto della stoffa è fondamentale avere dati corretti sulla quantità di metri necessaria. Il rischio è ritrovarsi con poco tessuto e dover ricominciare tutto daccapo. Antonella Pellegatti spiega che «il punto di partenza è la misura della finestra, comprensiva dell’ingombro dell’eventuale cassonetto. L’altezza della finestra, più 20 cm aggiuntivi, corrispondono alla larghezza della stoffa. La larghezza della finestra, moltiplicata per due, più 20 cm, corrisponde all’altezza della stoffa». Si moltiplica per due per consentire di arricciare la tenda. Nel caso di tenda a pacchetto, non avendo questa necessità, si considerano mediamente 30 cm in altezza per la piega inferiore che darà il giusto aplomb, e 15 cm per le pieghe laterali.