Calcio: Vademecum per la Visione Collettiva della Partita
TV, divano e poi? Il set up perfetto per una finale calcistica se si guarda da casa propria
Sabato 6 giugno la Juventus affronta il Barcelona all’Olympiastadion di Berlino nella finale di Champions League. Per tutti quelli che non potranno vedere il match dal vivo ma guarderanno la partita a casa alla televisione, alcuni facili consigli last minute per un set up che in molti casi funziona anche per altri eventi sportivi che si guardano con gli amici. Sarà un raduno di tifosi sfegatati bianconeri, un incontro tra amanti dello sport o solo l’ennesima occasione per raccogliere amici a festeggiare a casa propria? Ognuno affronta le finali a modo suo. Ecco trucchi anti stress per puntare sul divertimento e far sentire tutti a proprio agio.
Tutti pronti per Juventus-Barcelona? Per un incontro veramente speciale come quello al cardiopalma di cui stiamo parlando, è giusto circondarsi di persone che come noi condividono non solo la stessa fede calcistica, ma anche la stessa devozione verso i rituali impliciti che ogni grande incontro impone: tutti in silenzio, con la medesima concentrazione e… perché no, tutti complici nel seguire le stesse piccole scaramanzie e abitudini che pensiamo possano esorcizzare i brutti scherzi alla nostra squadra del cuore.
Prima del match
Dove si va a vedere la partita? Semplice: dall’amico che non solo ha il soggiorno e lo schermo televisivo più grandi, ma che possiede anche un ottimo senso della situazione rispetto a questo momento così sentito.
La prima regola che il padrone di casa deve imporre, dunque, riguarda la tempistica: se allo stadio si arriva sempre con un po’ di anticipo, anche in questo caso dovremmo chiamare a raccolta gli amici almeno una mezz’oretta prima. Per rifocillare gli appetiti, favorire il crescendo della tensione emotiva e, soprattutto, per scoraggiare arrivi tardivi che interrompono la visione.
Dove si va a vedere la partita? Semplice: dall’amico che non solo ha il soggiorno e lo schermo televisivo più grandi, ma che possiede anche un ottimo senso della situazione rispetto a questo momento così sentito.
La prima regola che il padrone di casa deve imporre, dunque, riguarda la tempistica: se allo stadio si arriva sempre con un po’ di anticipo, anche in questo caso dovremmo chiamare a raccolta gli amici almeno una mezz’oretta prima. Per rifocillare gli appetiti, favorire il crescendo della tensione emotiva e, soprattutto, per scoraggiare arrivi tardivi che interrompono la visione.
Come in curva
Come organizzare al meglio la visione? Innanzitutto, ricordiamoci la centralità – non soltanto metaforica, vista l’occasione – dello schermo, che dovrebbe stare in mezzo alla stanza, posizionato alla stessa altezza degli occhi dello spettatore.
Tipicamente, la formazione di amici si può disporre a ferro di cavallo: in mezzo il padrone di casa, circondato da chi ha più fervore calcistico e si prende i posti migliori. Sulla fascia esterna, invece, si potranno accomodare gli ultimi arrivati e gli amici degli amici.
Attenzione però: meglio non scherzare con il destino e non disattendere, se ci credete, tutti gli accorgimenti scaramantici del caso: stessa disposizione dei posti della partita precedente (se ha portato fortuna), stessi vestiti, stessa marca di pop corn…
Come organizzare al meglio la visione? Innanzitutto, ricordiamoci la centralità – non soltanto metaforica, vista l’occasione – dello schermo, che dovrebbe stare in mezzo alla stanza, posizionato alla stessa altezza degli occhi dello spettatore.
Tipicamente, la formazione di amici si può disporre a ferro di cavallo: in mezzo il padrone di casa, circondato da chi ha più fervore calcistico e si prende i posti migliori. Sulla fascia esterna, invece, si potranno accomodare gli ultimi arrivati e gli amici degli amici.
Attenzione però: meglio non scherzare con il destino e non disattendere, se ci credete, tutti gli accorgimenti scaramantici del caso: stessa disposizione dei posti della partita precedente (se ha portato fortuna), stessi vestiti, stessa marca di pop corn…
Posti in tribuna
Sono in pochi i fortunati a poter disporre di un vero e proprio home cinema tra le pareti di casa. Detto questo, se il nostro schermo televisivo è veramente grande, oppure se possiamo collegare il decoder a un videoproiettore, potremmo anche organizzare la disposizione di ospiti e schermo come se fossimo al cinema, tutti frontali davanti allo schermo. In basso a terra, su pouf o cuscini, ancora una volta metteremo i ritardatari e gli outsider, a patto naturalmente che non alzino troppo la testa disturbando la visione degli altri.
Sono in pochi i fortunati a poter disporre di un vero e proprio home cinema tra le pareti di casa. Detto questo, se il nostro schermo televisivo è veramente grande, oppure se possiamo collegare il decoder a un videoproiettore, potremmo anche organizzare la disposizione di ospiti e schermo come se fossimo al cinema, tutti frontali davanti allo schermo. In basso a terra, su pouf o cuscini, ancora una volta metteremo i ritardatari e gli outsider, a patto naturalmente che non alzino troppo la testa disturbando la visione degli altri.
Self service
Stare insieme a guardare una partita, si sa, è un evento informale e come tale è giusto viverlo, ad esempio lasciando amici e ospiti liberi di servirsi degli alcolici in autonomia. Quindi, attrezziamo la casa al meglio prima del loro arrivo, magari riempiendo una borsa termica con del ghiaccio per bibite e birre. Se la terremo accanto al divano, non dovremmo neanche alzarci per afferrare una nuova lattina, senza rischiare di mancare il goal che tanto agognamo solo perché siamo andati in cucina a prendere qualcosa da bere.
Stare insieme a guardare una partita, si sa, è un evento informale e come tale è giusto viverlo, ad esempio lasciando amici e ospiti liberi di servirsi degli alcolici in autonomia. Quindi, attrezziamo la casa al meglio prima del loro arrivo, magari riempiendo una borsa termica con del ghiaccio per bibite e birre. Se la terremo accanto al divano, non dovremmo neanche alzarci per afferrare una nuova lattina, senza rischiare di mancare il goal che tanto agognamo solo perché siamo andati in cucina a prendere qualcosa da bere.
Etichetta?
Ancora a proposito di informalità. È ammesso o non è ammesso avere comportamenti apparentemente sconvenienti, come mettere i piedi sul tavolino basso mentre guardiamo la partita? Superfluo dire che, in qualsiasi altra situazione, la risposta non potrebbe essere che negativa. Tuttavia, la particolarità dell’avvenimento giustifica tutte (o quasi) le deroghe possibili: per tornare ad essere educati c’è tempo, adesso meglio godersi la partita come meglio ci aggrada.
Ancora a proposito di informalità. È ammesso o non è ammesso avere comportamenti apparentemente sconvenienti, come mettere i piedi sul tavolino basso mentre guardiamo la partita? Superfluo dire che, in qualsiasi altra situazione, la risposta non potrebbe essere che negativa. Tuttavia, la particolarità dell’avvenimento giustifica tutte (o quasi) le deroghe possibili: per tornare ad essere educati c’è tempo, adesso meglio godersi la partita come meglio ci aggrada.
Laterale
In un gruppo di tifosi affiatati, c’è sempre qualcuno che non riesce a stare fermo, che si alza per rimettersi a sedere o che batte il piede incessantemente, consumato dalla tensione. Ecco allora che il design potrebbe darci una mano per alleviare la sua agitazione, tenendo a bada anche la nostra intolleranza nei suoi confronti: perché non mettere a disposizione del nostro ospite una bella rocking chair, ossia una sedia a dondolo (come quella storica degli Eames che vediamo in questa immagine) dove andare avanti e indietro senza disturbare nessuno?
In un gruppo di tifosi affiatati, c’è sempre qualcuno che non riesce a stare fermo, che si alza per rimettersi a sedere o che batte il piede incessantemente, consumato dalla tensione. Ecco allora che il design potrebbe darci una mano per alleviare la sua agitazione, tenendo a bada anche la nostra intolleranza nei suoi confronti: perché non mettere a disposizione del nostro ospite una bella rocking chair, ossia una sedia a dondolo (come quella storica degli Eames che vediamo in questa immagine) dove andare avanti e indietro senza disturbare nessuno?
In campo o in panchina?
Oltre all’ipercinetico, sono tante le psicologie collaudate quando si guarda una partita. Ad esempio, c’è chi scatta in piedi per ogni prevedibile falso allarme, o quando non è d’accordo con l’arbitro (e succede spesso): destiniamogli uno sgabello alto, per farlo restare sempre sull’attenti. Sulla sponda opposta, invece, troviamo l’impietrito: talmente spaventato che non può far altro che guardare immobile lo schermo, senza fiatare. Per lui, l’ideale resta un bel pouf, da modellare sul corpo assecondando le proprie esigenze di comodità e (mi)mobilità.
Oltre all’ipercinetico, sono tante le psicologie collaudate quando si guarda una partita. Ad esempio, c’è chi scatta in piedi per ogni prevedibile falso allarme, o quando non è d’accordo con l’arbitro (e succede spesso): destiniamogli uno sgabello alto, per farlo restare sempre sull’attenti. Sulla sponda opposta, invece, troviamo l’impietrito: talmente spaventato che non può far altro che guardare immobile lo schermo, senza fiatare. Per lui, l’ideale resta un bel pouf, da modellare sul corpo assecondando le proprie esigenze di comodità e (mi)mobilità.
Pronti a tutto
Tutti i tifosi di calcio lo sanno bene: ogni match è un oggetto misterioso, un po’ imprevedibile. Un momento sembra che non succeda nulla, e quello dopo pronostico e risultato sono ribaltati. Attenzione agli oggetti di casa: se il nostro divano non è sfoderabile, meglio coprirlo con un telo. Lo preserveremo così dalle macchie scaturite da un bicchiere rovesciato nel bel mezzo di una ola spontanea.
Tutti i tifosi di calcio lo sanno bene: ogni match è un oggetto misterioso, un po’ imprevedibile. Un momento sembra che non succeda nulla, e quello dopo pronostico e risultato sono ribaltati. Attenzione agli oggetti di casa: se il nostro divano non è sfoderabile, meglio coprirlo con un telo. Lo preserveremo così dalle macchie scaturite da un bicchiere rovesciato nel bel mezzo di una ola spontanea.
L’arbitro a casa sua
Infine, a chi dare in custodia del dispositivo più importante della serata, il telecomando? Al padrone di casa, naturalmente, che in questo caso specifico può arrogarsi il diritto di essere un po’ più autoritario del solito con i suoi ospiti e decidere lui il volume e contrasti della tv. Controllando, magari, che il telecomando non sparisca sotto un cuscino nel momento meno indicato, cambiando canale accidentalmente e impedendo la visione dei momenti migliori che la partita ci saprà senz’altro regalare.
Infine, a chi dare in custodia del dispositivo più importante della serata, il telecomando? Al padrone di casa, naturalmente, che in questo caso specifico può arrogarsi il diritto di essere un po’ più autoritario del solito con i suoi ospiti e decidere lui il volume e contrasti della tv. Controllando, magari, che il telecomando non sparisca sotto un cuscino nel momento meno indicato, cambiando canale accidentalmente e impedendo la visione dei momenti migliori che la partita ci saprà senz’altro regalare.